GeoNet

 

SINTESI

GeoNet affronta sfide plurime ma la principale è quella di creare un distretto geoturistico transfrontaliero attraverso la messa in rete degli innumerevoli siti di interesse geologico e minerario distribuiti tra Valsesia, Verbano, Ossola, l’area Brig-Simplon e la Binntal. La messa in rete dei siti naturali, geologici e culturali di un’area compresa tra il Monte Rosa e la Punta d’Arbola e che include 3 Sacri Monti,un Geoparco e una riserva della biosfera Unesco, un parco nazionale, 2 parchi regionali e 2 dei distretti turistici più importanti del Piemonte, è fondamentale per avviare un processo di crescita socio economica del territorio di cooperazione. Incentivare il geoturismo porterà un aumento di presenze nelle aree rurali coinvolte ed i giovani residenti saranno i futuri custodi dell’ambiente e i primi promotori delle bellezze del territorio in cui vivranno. 
GeoNet persegue due importanti obiettivi transfrontalieri:

  1. creare un prodotto geo-turistico unitario e coordinato per tutti i territori della cooperazione, attrattivo a livello internazionale e che favorirà la diversificazione dell’offerta, il prolungamento delle stagionalità e la messa in rete del patrimonio geologico e minerario dell’area;
  2. fornire ai partner svizzeri la possibilità di sviluppare una buona conoscenza della struttura organizzativa e delle attività di gestione, valorizzazione e sviluppo del SesiaValgrande UNESCO Geopark, al fine di valutare l’avvio dell’iter di istituzione del geoparco UNESCO transfrontaliero ricomprendente il territorio Brig/Simplon e la Binntal.

La diversificazione dell’offerta risponde alla necessità di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. In un territorio fino a pochi anni fa caratterizzato dalla predominanza degli sport invernali, lo sviluppo di prodotti turistici sostenibili e vivibili durante tutto l’anno è fondamentale per garantire resilienza al sistema economico locale oltre che per ridurre il divario tra aree rurali con difficoltà di sviluppo e quelle urbane o a vocazione turistica.

Il progetto aumenterà l’offerta turistica destinata alle persone con disabilità e alle persone anziane o con esigenze particolari, favorendo l’inclusività in un territorio per sua natura difficilmente accessibile. L’utilizzo di moderne tecnologie di realtà virtuale (video immersivi, stanze sensoriali) permetterà a tutti di vivere esperienze uniche nella natura, alla ricerca di minerali, oro e rocce che provengono dal centro della Terra. Il coinvolgimento delle scuole favorirà la conoscenza delle unicità locali tra i giovani, stimolandoli a considerare e comprendere la natura transfrontaliera del territorio di progetto quale opportunità di sviluppo e strumento di crescita territoriale, non più come un ostacolo e un confine.

Oltre agli interventi di valorizzazione e messa in rete dei siti di interesse del progetto, GeoNet capitalizzerà le attività di Mineralp costituendo il “distretto turistico minerario dell’oro”, consentendo la commercializzazione di questo prodotto turistico transfrontaliero, favorendo l’ottimizzazione delle attività di gestione e governance dei siti di visita in miniera.  

La realizzazione di uno studio di prefattibilità per l’ampliamento nei territori svizzeri di progetto del SesiaValgrande UNESCO Geopark permetterà di valutare l’utilizzo del riconoscimento “UNESCO” anche nei territori della Binntal e della valle del Sempione.

Fondamentale sarà l’attività di formazione per gli operatori del territorio, non più solo limitatamente agli accompagnatori e alle guide turistiche, ma anche a tutti gli operatori dell’ospitalità e dell’accoglienza, ai tecnici che operano nella progettazione pubblico/privata, agli amministratori pubblici, al personale degli uffici di promozione turistica e degli enti di gestione delle aree protette regionali e nazionali. Inoltre, sono previste attività esperienziali e di divulgazione specifiche per la popolazione più giovane, coinvolgendo gli alunni degli istituti scolastici dell’area di progetto e di età compresa tra 6 e 19 anni.

OBIETTIVO 

RSO 4.6 Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell'inclusione sociale e nell'innovazione sociale
Aumentare l’attrattività turistica dell'area di cooperazione attraverso la promozione integrata del suo patrimonio geologico e mineralogico. Con soluzioni all'insegna della sostenibilità ambientale e climatica e dell’inclusione sociale, esso mira a:
- valorizzare il patrimonio mineraio, capitalizzando i risultati del progetto MINERALP;
- valorizzare i geositi del Sesia Valgrande UNESCO Geopark e del Binntal Veglia Devero Transb. Park anche ipotizzandone un'estensione sul territorio svizzero.

CAPOFILA

GAL Terre del Sesia S.C.aR.L. (Vercelli)

PARTNER

Landschaftspark Binntal Parco naturale della Valle di Binn (Cantone Vallese)
Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola (Verbano-Cusio-Ossola)
Ente Parco Nazionale Val Grande (Verbano-Cusio-Ossola)
Regione Piemonte - Direzione A1800A Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica / Settore Geologico
Unione Montana dei Comuni della Valsesia (Vercelli)
Tourismusverein Landschaftspark Binntal Associazione turistica del Parco naturale della Valle di Binn (Cantone Vallese)
Simplon Trekking (Cantone Vallese)

BUDGET

1.419.841,66 €
29.772,00 CHF (contributo svizzero) 

RILEVANZA E CONTESTO

Lo sviluppo del progetto è utile per il territorio della cooperazione in quanto permette di affrontare sfide comuni mediante la valorizzazione dell’incredibile ricchezza naturalistica e paesaggistica dell’area. In particolare il progetto si sviluppa in un’area vocata al turismo seppur non annoverata tra le principali mete turistiche del Vallese e del Piemonte, risultando pertanto ancora più strategico per il programma. In particolare il progetto è coerente con le seguenti sfide in quanto favorisce:

  • la resilienza ai cambiamenti climatici ed alla crisi del turismo invernale con lo sviluppo di prodotti turistici nuovi e legati alla fruizione sostenibile del territorio tutto l'anno, grazie alla valorizzazione del patrimonio naturale, geologico e geominerario dell’area di cooperazione anche attraverso la messa in rete dei siti geoturistici con i principali siti del cultural heritage dell'area;
  • la cooperazione tra aree protette transfrontaliere, anche con il coinvolgimento del Sesia Val Grande UNESCO Geopark, per aumentare l’interscambio culturale, favorire la condivisione delle buone pratiche di gestione, sviluppo e valorizzazione adottate dai singoli territori, favorire la valorizzazione delle risorse naturali e dei servizi ecosistemici ad esse connessi;
  • la messa in rete del patrimonio naturale, geologico e culturale mediante la realizzazione di prodotti multimediali innovativi, anche per permettere la fruizione del territorio mediante la realtà virtuale ad una più vasta platea di fruitori;
  • la creazione di nuove opportunità occupazionali per i giovani, soprattutto residenti nel territorio di progetto, anche attraverso iniziative volte a favorire la crescita di consapevolezza dell’attrattivo turistico del territorio per favorire una maggiore collaborazione operativa e di promo-valorizzazione tra imprese ed enti locali.
  • la fruibilità di alcuni geositi a portatori di disabilità e a persone anziane con difficoltà motorie mediante interventi di miglioramento infrastrutturale e l’allestimento di una “Stanza Sensoriale Immersiva” e attraverso la Virtual Reality e la realtà aumentata;
  • un maggior legame tra la popolazione residente ed il territorio, aumentando la consapevolezza del valore naturalistico e culturale dell’area di progetto e stimolandone altresì la fruizione outdoor con ricadute positive sulla salute della cittadinanza;
  • la messa in rete e valorizzazione congiunta di geositi e di punti di interesse afferenti al patrimonio naturale e culturale dell’area (Paesaggi glaciali e deglacializzati, biodiversità, siti culturali quali Sacri Monti Unesco, musei ed eccellenze artistiche, siti walser, ecc), anche al fine di valorizzare le professioni e il know how degli artigiani locali (attuali e passati) nel saper utilizzare il materiale lapideo per la realizzazione di manufatti artistici ed architettonici di pregio;
  • la creazione di prodotti turistici capaci di diversificare l’offerta e allungare le stagioni sia sfruttando la grande eterogeneità altimetrica che permette di fruire del territorio 12 mesi all’anno, sia sviluppando percorsi e itinerari multiprodotto capaci di favorire un maggiore interesse da parte dei fruitori;
  • la creazione di un’immagine coordinata capace di garantire attività comunicazione e promozione unitarie per l’intera area transfrontaliera, attuate sulla base di uno specifico studio di marketing che individuerà i target di fruitori adatti al prodotto offerto ed una maggior capacità di inserimento nei mercati turistici di riferimento per l’area (Nord Italia, Svizzera, Francia, Germania).

In generale, la proposta progettuale vuole valorizzare le opportunità del territorio dando impulso allo sviluppo dell’area di frontiera con interventi capaci di migliorarne l’attrattività, anche favorendo la messa in rete degli elementi peculiari, ancorché riferibili a differenti ambiti di interesse (ambientale-naturalistico, geologico-minerario, storico-culturale-artistico). A tal proposito, la creazione di un nuovo canale di lettura del territorio, capace di mettere in collegamento le risorse naturali con il patrimonio storico-culturale-artistico realizzato proprio grazie all’abile lavorazione delle medesime potrà far apprezzare maggiormente la destinazione. Favorire lo sviluppo del geoturismo aiuta altresì a creare nuovi prodotti capaci di favorire il prolungamento della permanenza media dei turisti sul territorio, garantendo di fatto una crescita economica diretta per il comparto turistico con ricadute positive generali per l’intera area.

Il progetto si propone di riprendere i temi principali sviluppati nell’ambito del progetto MINERALP per favorirne il completamento/miglioramento fruitivo: vi affianca interventi complementari nell’ambito della valorizzazione dei geositi, di cui l’area di cooperazione è evidentemente ricca, grazie alla presenza del Sesia Val Grande UNESCO Geopark e della ricchezza paesaggistica e naturalistica delle aree montane di confine comprese tra il Monte Rosa e la Binntal.

Con un approccio integrato e partecipativo, il progetto si propone la messa in rete dell’offerta geoturistica con il sistema turistico locale: per esempio, identificando come efficaci fattori moltiplicatori gli operatori turistici già attivi nei diversi settori del turismo sportivo, naturalistico, alpino ed anche valorizzando, con modalità di intervento improntate alla sostenibilità ambientale e climatica e alla piena accessibilità, siti già importanti per il turismo culturale e religioso anche come mete di geoturismo, perché testimoni dello stretto legame tra la geologia e la storia della civiltà montana che ha sviluppato nei secoli un’abilità eccezionale ad un utilizzo sapiente delle risorse naturali disponibili, tra cui il materiale lapideo. La valorizzazione dei Siti culturali dei SACRI MONTI UNESCO, oltre che delle eccellenze artistiche del territorio, affiancate alla valorizzazione delle unicità etnoantropologiche walser dell’area di confine è parte della strategia scelta dai partner di progetto per favorire lo sviluppo dei siti oggetto di intervento, sfruttando come volano la grande capacità attrattiva di aree già più forti nel settore dell’accoglienza.

Altro elemento portante della strategia di sviluppo turistico adottata dal progetto è rappresentato dall’inclusione. Per via della loro stessa natura e localizzazione, geositi e miniere generalmente non risultano completamente accessibili. Il progetto si propone di superare questo limite sia attuando interventi strutturali per l’adeguamento di aree di rilevanza geomineraria alla fruizione da parte di persone con difficoltà motoria o portatori di disabilità fisiche e sensoriali, sia ricorrendo alla tecnologia più innovativa, per lo sviluppo di forme e strumenti di fruizione in grado di raggiungere tutti e capaci di rendere comprensibile l’unicità geologica dell’area anche ai non addetti ai lavori.
 La prossimità ai laghi rende peraltro l’area molto attrattiva per persone alla ricerca di benessere psicofisico e per i turisti “silver”, riscoprendo nella silver economy un importante volano anche per la crescita economica locale.

GRUPPI TARGET

  • Autorità pubblica locale
  • Autorità pubblica regionale
  • Autorità pubblica nazionale
  • Agenzia settoriale
  • Impresa eccetto PMI
  • PMI
  • Gruppo di interesse incluso ONG
  • Educazione superiore e organizzazione di ricerca
  • Centro di istruzione/formazione e scuola
  • Organismo giuridico transfrontaliero
  • Cittadini
  • Altri

PIANO DI LAVORO

Creazione e messa in rete di una strategia sostenibile e inclusiva di sviluppo del geoturismo. L'obiettivo è la costruzione e messa in rete di un'offerta turistica solida e duratura, fondata sulla valorizzazione del geopatrimonio dell'area transfrontaliera comprendente le valli Sesia-Ossola in Italia e la Binntal-Sempione in Svizzera, secondo un approccio improntato alla sostenibilità e all'inclusione sociale, che rappresenti un esempio virtuoso e trasferibile ad altre realtà transfrontaliere.

Turismo minerario sostenibile e inclusivo nell’area transfrontaliera Sesia-Ossola e Binntal-Sempione. Obiettivi operativi sono:

  • l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'allestimento dei siti minerari che rappresentano punti di interesse chiave per l'offerta turistica geomineraria, funzionali ad una loro più completa accessibilità anche alle persone disabili;
  • la messa in rete, nell'ambito dell'area transfrontaliera dei siti minerari più emblematici nel primo “Distretto turistico minerario transfrontaliero dell’oro”, a favore di una migliore attrattività dell'offerta turistica promossa.
    Geoturismo sostenibile e inclusivo nell’area Sesia-Ossola in Italia e Binntal-Sempione in Svizzera. Obiettivi operativi sono:
  • l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'allestimento nei geositi di spazi di visita accessibili a tutti;
  • la messa in rete di un'offerta turistica strutturata riguardante i geositi, attraverso l'individuazione di itinerari transfrontalieri emblematici, i cosiddetti "Geotour emblematici" per l'area transfrontalera Sesia-Ossola e Binntal-Sempione, ai fini di una migliore attrattività dell'offerta turistica promossa.

Formazione e disseminazione per un'offerta turistica integrata, sostenibile e inclusiva. Obiettivo specifico è raggiungere e fidelizzare al progetto diversi gruppi sociali e socio-economici, in particolare:

  • raggiungere, coinvolgere e fidelizzare rappresentanti delle categorie socio-economiche portatrici di interesse e più esposte alle ricadute positive del progetto, per farne efficaci fattori moltiplicatori;
  • raggiungere, sensibilizzare e coinvolgere nel progetto i gruppi sociali più sensibili e vulnerabili della società civile (giovanissimi, anziani, disabili):
    • i giovanissimi, per accrescere la consapevolezza dell'origine della terra e della vita e dunque il rispetto per la natura e l'ambiente;
    • gli anziani e i disabili per accrescerne il benessere, sfruttando l'effetto terapeutico di un'esperienza stimolante all'aria aperta e l'autostima.  

RISULTATI

Numero visitatori dei siti culturali e turistici beneficiari di un sostegno.

Completamento di programmi di formazione comuni. Si stima che ai corsi di formazione organizzati congiuntamente dal partenariato svizzero e italiano potrà aver partecipato un pubblico di circa 50 operatori del settore turistico e professionisti tra: Guide alpine e maestri di sci, Accompagnatori (bike, fiume, naturalistici, ecc), Personale Parchi ed Enti, Professionisti tecnici, Operatori turistici, Insegnanti; ad essi si aggiungono 350 ragazzi delle scuole di vario ordine e grado.

Il partenariato si compone di enti che hanno già avuto modo di collaborare nell'ambito di altri progetti e attività, anche transfrontalieri.

I rapporti tra molti di loro sono consolidati da tempo e la collaborazione in quest'ambito potrà giovarsene ampiamente. Peraltro il progetto proietta le proprie prospettive di sviluppo anche al futuro dopo la sua conclusione, impostando strategie di gestione condivise ed anche un pre-studio di fattibilità di geoparco transfrontaliero che potranno porre nuove sfide e progetti da intraprendere insieme.  

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Musei

Musei

PINACOTECA DI VARALLO

Pinacoteca di Varallo

Sorta a fine Ottocento, a Varallo, per volontà della Società di Incoraggiamento allo Studio del Disegno e della Società di Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumenti in Valsesia, ha sede nel Palazzo dei musei di Varallo. La Pinacoteca conserva esempi di pittura piemontese e valsesiana dal XV al XX secolo, con particolare attenzione per gli artisti che svolsero la propria opera in stretto legame e in continuo dialogo con le esperienze artistiche che si svilupparono al Sacro Monte. L’attuale allestimento comprende un nutrito nucleo di sculture provenienti dal S. Monte stesso e dalle chiese della Valle, dipinti di Gaudenzio Ferrari e degli allievi tra cui Bernardino Lanino.
Informazioni:
Palazzo dei Musei - https://www.pinacotecadivarallo.it/
Via Pio Franzani 2 - 13019 Varallo (VC)
Telefono: 0163.51424 Fax: 0163.564354
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MUSEO DI STORIA NATURALE "PIETRO CALDERINI" - VARALLO

Museo Calderini Varallo

E' ospitato al secondo piano del Palazzo dei Musei di Varallo. Dal momento della sua inaugurazione nel 1867, il Museo di Storia Naturale Pietro Calderini venne realizzato in tempi relativamente stretti durante i quali le collezioni si arricchirono di doni provenienti non solo dalla Valsesia ma anche al di fuori di essa, a tal punto da essere rappresentate tutte le branche delle scienze e della storia naturale.
Alle collezioni naturalistiche si aggiunsero presto anche altre collezioni di natura umanistica, andando quindi a formarsi una sezione archeologica, etnografica, numismatica, di armi e di autografi.
Il museo, precedente ubicato al primo piano e poi posto dagli anni '60 del Novecento al secondo piano di Palazzo dei Musei, è attualmente chiuso al pubblico, ma è in corso un’attività di studio e di recupero sui preparati che porterà nel 2017 ad una riapertura del Museo. È comunque possibile accedere ad un allestimento provvisorio posto al pian terreno organizzato con l’intento di presentare al visitatore un quadro generale delle collezioni racchiuse all’interno del Museo Calderini.
Informazioni:
Palazzo dei Musei - https://www.pinacotecadivarallo.it/
Via Pio Franzani 2 - 13019 Varallo (VC)
Telefono: 0163.51424 Fax: 0163.564354
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MUSEO DI ARCHEOLOGIA E PAENTOLOGIA "CARLO CONTI" - BORGOSESIA

  • Museo Carlo Conti Borgosesia

  • Museo Carlo Conti Borgosesia Orso

Il Museo è dedicato allo scultore ed Ispettore Onorario della Soprintendenza, Carlo Conti, che nel 1931 con la sua opera “Valsesia Archeologica” già prefigurava un vero e proprio museo archeologico di valle. Ma nonostante gli scavi e gli studi al Monte Fenera, dove si trovano le importanti grotte Ciutarun e Ciota Ciara, solo nel 2007 viene inaugurato il Museo, per un rilancio della divulgazione e dell’informazione e per una ripresa delle attività di ricerca al Monte Fenera e nella valle, in stretto rapporto con Soprintendenza del Piemonte ed Università, in particolare di Ferrara e di Ginevra.
Il percorso espositivo permette di conoscere l’abbondante repertorio di fauna pleistocenica proveniente dalle caverne del Fenera, le eccezionali tracce ossee e materiali della presenza dell’uomo di Neandertal uniche in Piemonte.Il Museo di Borgosesia è perciò una importante struttura per la conoscenza del paleolitico in Piemonte.Con la prima età del Ferro emerge la concentrazione demografica nell’attuale Borgosesia, con gli abitati nella zona dell’Ospedale e le prime tombe nella fascia occidentale della città, a controllo dell’accesso alle importanti risorse minerarie dell’alta valle. Nella seconda età del Ferro eloquenti corredi tombali femminili mostrano la caratterizzazione prima insubre e poi vallesana della popolazione dell’antica “Seso” fino al progressivo inserimento anche giuridico nel mondo romano. Le tombe di via N. Sottile, i resti dell’insediamento e le epigrafi esemplificano bene il vicus di Seso in età romana, collocato lungo un primario itinerario stradale che congiungeva Ivrea a Domodossola ed a Locarno. Completano il percorso museale i reperti delle probabili aree sacre del centro preromano e romano di Borgosesia e le articolate attestazioni medievali dal circondario.
A completamento dell'esposizione si è aggiunta, nel 2012, una mostra permanente di interesse geologico legata alla realtà di un “supervulcano” che nel 2009 è stato riconosciuto dal mondo scientifico dopo le pubblicazioni dei suoi scopritori, i geologi Sinigoi e Quick delle Università di Trieste e di Dallas che da oltre trent'anni percorrono e studiano la Valsesia.
Informazioni:
http://www.museocarloconti.it/
Via Combattenti, 5 13011 Borgosesia (VC) - Tel. 0163 020051
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Orari: martedì e giovedì 10.00-12.30 / 14.00-17.30; sabato 15.00-18.00
Ingresso: gratuito

MUSEO STORICO ETNOGRAFICO DELLA BASSA VALSESIA

  • Museo Etnografico Bassa Valsesia Romagnano

  • Museo Etnografico Bassa Valsesia Romagnano Interno

Ha sede nell'ala orientale della neoclassica Villa Caccia a Romagnano Sesia. In questa suggestiva struttura antonelliana, un tempo sede dell'attività vitivinicola e della “Premiata Fattoria Vinicola dei conti Caccia”, è offerto oggi un viaggio attraverso la storia, le tradizioni e la cultura materiale di Romagnano Sesia e del territorio circostante.
Informazioni:
Romagnano Sesia (NO), Viale Antonelli 3 Tel: 0163.827237 – 3475391441 - 3932776391 Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.museostoricoromagnano.it

MUSEO DEL PAESAGGIO DI VERBANIA

Il Museo del Paesaggio di Verbania raccoglie le più importanti collezioni di arte pittorica e scultorea del territorio. Venne fondato da Antonio Massara, nel 1909, con lo scopo di valorizzare le bellezze paesaggistiche del Verbano attraverso l’arte: il nome alla sua fondazione era infatti Museo Storico Artistico del Verbano e delle Valli adiacenti. Attualmente il Museo è un complesso articolato in tre sedi: Palazzo Viani Dugnani e Palazzo Biumi Innocenti, a Pallanza, insieme a Casa Ceretti a Intra. Quindici sale di Palazzo Viani Dugnani, palazzo barocco risalente agli anni tra ‘600 e ‘700, sono dedicate alla Sezione pittura; qui, in un ricchissimo percorso artistico, sono raccolte opere dei più importanti artisti locali, fra cui Daniele Ranzoni, Achille Tominetti, Carlo Fornara e Mario Tozzi. La sezione dedicata alla scultura ospita invece opere di artisti conosciuti a livello internazionale, come Arturo Martini e Paolo Troubetzkoy.
La sezione archeologica comprende corredi tombali provenienti da Ornavasso, che costituiscono il nucleo più importante della sezione, oltre a reperti che testimoniano influenze celtiche e romane, una collezione magnogreca e altri oggetti di provenienza romana ed etrusca.
A Palazzo Biumi-Innocenti, uno degli edifici più antichi della città di Verbania, si trova la sezione dedicata alla religiosità popolare: qui sono raccolti ex-voto realizzati tra il Cinquecento e il Novecento e santini provenienti da tutte le regioni d’Italia e del mondo.
Dal 1995 il museo offre attività didattiche grazie a docenti e artisti volontari; le attività sono rivolte ad adulti e bambini, con quaderni operativi e laboratori manuali.
Attualmente (ottobre 2015) la sede di Palazzo Viani Dugnani è chiusa per restauri: una parte delle opere è visibile nella mostra "LandScapes - Dialoghi intorno alla terra" a Villa Giulia", in corso Zanitello 8 a Pallanza a circa 500 metri dal Museo del Paesaggio.
Informazioni:
www.museodelpaesaggio.it

MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA PIETRA OLLARE

  • Museo Pietra Ollare

  • Museo Malesco

Il Museo archeologico della pietra ollare del Parco Nazionale Val Grande si trova a Malesco, nel Palazzo Pretorio, e fa parte dell'Ecomuseo della pietra ollare e degli scalpellini.
All'interno del museo la storia dell'uso della pietra ollare si snoda in un'esposizione che coniuga vari aspetti: quello archeologico, quello etnografico e quello geologico.
Il museo è ricco di reperti che, sin dalla preistoria, documentano le progressive capacità di utilizzo delle risorse naturali da parte dell'uomo. Fondamentale era lo sfruttamento dei giacimenti di pietra ollare, che divenne il fulcro della florida economia del territorio; i manufatti in pietra e un considerevole numero di oggetti di pregio e di importazione sottolineano il ruolo attivo della Valle negli antichi circuiti commerciali.
Gli oggetti esposti testimoniano come questo materiale venisse lavorato per ottenere diversi manufatti, utilizzati nei più svariati ambiti, dai piccoli oggetti di uso quotidiano agli elementi architettonici.
Dall'autunno 2013 è visitabile una sezione geologica che, come si legge nel sito del Parco «...illustra le emergenze particolarmente significative della pietra ollare, del marmo e delle rocce carbonatiche, che tracciano le tappe della pietra che "si fa storia". I tematismi vengono trattati sia nelle loro relazioni geoambientali, sia nelle interazioni connesse ai processi di sfruttamento come georisorsa, attraverso immagini e testi a partire dagli elementi geologici per arrivare alle tecniche di utilizzo. Gli inquadramenti geografici e geoambientali introducono gli argomenti di geologia generale con approfondimenti petrografici completati da reperti e campioni litologici.»

MUSEO GEOLOGICO "M. BERTOLANI"

Il paese di Sambughetto, in valle Strona, ospita uno dei punti di interesse dell`Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone: si tratta del Museo Naturalistico, che comprende la sezione geologica "M. Bertolani", nata con l'intento di valorizzare il ricco patrimonio geologico della valle. Il museo si propone di mostrare al pubblico la varietà geologica del territorio, arricchita da numerosi reperti di fauna fossile e dalla presenza di cavità carsiche, fenomeno piuttosto insolito nel Piemonte nord-orientale. La sezione geologica è dedicata a un profondo conoscitore della storia geologica della valle Strona e delle sue rocce: Mario Bertolani, professore presso l'Università di Modena.
Visitando il museo è possibile avere informazioni su minerali e rocce della valle, sulle cave e sulle miniere, completate da notizie relative alle grotte e alle leggende che la loro presenza ha alimentato.
Informazioni:
pietredelcusio.weebly.com/museo-geologico-m-bertolani.html

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Contatti

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Sesia Val Grande Geopark

Sede: Villa Biraghi - Piazza Pretorio 6, 28805 Vogogna VB
Sede Operativa: Corso Roma 33, 13019 Varallo VC

Tel. 0324.87540
Fax 0324.878573

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  • 46.0076,8.29546

    Sede Geopark

    Villa Biraghi - Piazza Pretorio 6, 28805 Vogogna VB

  • 45.8136,8.25611

    Sede Operativa

    Corso Roma 33, 13019 Varallo VC

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Ecomusei

Ecomusei

Gli Ecomusei sono quelle Istituzioni che si occupano di studiare, tutelare e far conoscere la memoria collettiva globale di una comunità delimitata geograficamente e il suo rapporto storico e attuale con le risorse ambientali del territorio.

Un ecomuseo è caratterizzato dal profondo legame con il territorio, dalla conoscenza dei rapporti che legano l'uomo all'ambiente in cui vive, dal fatto di non essere un museo come solitamente si intende, cioè come luogo chiuso in cui si collocano oggetti e reperti. Rappresenta anche uno stile di vita, inteso come economia, lavoro, arte e cultura che vengono colti nei rapporti tra un popolo e il suo territorio.

ECOMUSEO DELLA VALSESIA

È stato istituito nel 1999 per valorizzare e tutelare la memoria storica e le espressioni della cultura materiale valsesiane, dando rilievo allo stretto legame fra storia umana ed evoluzione del paesaggio.
L’Ecomuseo è suddiviso in:

Ecomuseo del territorio e della cultura Walser

Ecomuseo del territorio e della cultura Walser

Comprende le località di Alagna, Riva Valdobbia, Mollia, Rassa, Campertogno, Carcoforo, Rimasco, Rima e Rimella, che testimoniano l'epopea del popolo walser che ha colonizzato le terre alte della Valsesia nel XIII secolo.
www.atlvalsesiavercelli.it/ecomuseo_territorio_e_cultura_walser_ita.php

Ecomuseo della bassa Valsesia “Colli di Seso”

Ecomuseo della bassa Valsesia “Colli di Seso”

Ha sede a Valduggia e comprende le località di Valduggia, Cellio e Breia. In questo territorio è importante la civiltà contadina con le sue testimonianze, la sua ricchezza di arte e cultura che deve essere conosciuta e valorizzata.
www.atlvalsesiavercelli.it/ecomuseo_bassa_valsesia_ita.php

Per approfondimenti: http://www.atlvalsesiavercelli.it/ecomusei_1.php

ECOMUSEO DEL BIELLESE

Ecomuseo del Biellese

L'Ecomuseo del Biellese è stato istituito dalla Regione Piemonte il 1º marzo 2000. È costituito da molteplici realtà (aree naturali, musei, istituzioni culturali…) che testimoniano la trasformazione del territorio biellese, la cui storia è caratterizzata dal passaggio dall’economia rurale e artigianale a quella industriale tessile. Si compone di 15 cellule ecomuseali e numerose istituzioni culturali locali; quattro di queste sono incluse nel geoparco:

• Fabbrica della ruota – Pray
http://cultura.biella.it/on-line/Welcomepage/EcomuseodelBiellese/Celluleeistituzioni/FabbricadellaRuota-Pray.html

• Museo laboratorio del Mortigliengo - Mezzana Mortigliengo, frazione Mino
http://cultura.biella.it/on-line/Welcomepage/EcomuseodelBiellese/Celluleeistituzioni/MuseoLaboratoriodelMortigliengo-MezzanaMortigliengo.html

• Ex mulino Susta – Soprana
http://cultura.biella.it/on-line/Welcomepage/EcomuseodelBiellese/Celluleeistituzioni/ExMulinoSusta-Soprana.html

• Oasi Zegna - Trivero
http://cultura.biella.it/on-line/Welcomepage/EcomuseodelBiellese/Celluleeistituzioni/OasiZegna-ValdilanaLoc.Trivero.html

Come descritto nel sito dell’Ecomuseo «le cellule ecomuseali operano per la conservazione di patrimoni documentari, reperti, pratiche tecniche e modelli socio-culturali a rischio e si integrano nell'Ecomuseo reinterpretando e attualizzando la tradizione, con l'obiettivo di coinvolgere gli abitanti e favorire uno sviluppo locale sostenibile. Collezioni di utensili e attrezzature trovano spazio all'interno di edifici storici; itinerari tematici segnalati conducono alla scoperta di luoghi rappresentativi delle comunità e restituiscono il ciclo di vita e di lavorazione dei prodotti della terra e dell'industria. Le istituzioni culturali partecipano a questo progetto mettendo a disposizione i propri patrimoni documentari e le proprie competenze.»
Per approfondimenti: cultura.biella.it/on-line/Welcomepage/EcomuseodelBiellese.html
Informazioni: Ecomuseo del Biellese, presso Provincia di Biella - Assessorato alla Cultura Via Quintino Sella 12 - 13900 Biella - tel. 015 8480899 - fax 015 8480740 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ECOMUSEO DELLA PIETRA OLLARE E DEGLI SCALPELLINI

Ecomuseo della Pietra Ollare e degli Scalpellini

L'ecomuseo della Pietra Ollare e degli Scalpellini (Ecomuseo ed leuzerie e di scherpelit in dialetto maleschese) è stato istituito dalla Regione Piemonte il 27 marzo 2007. Il percorso ecomuseale si svluppa fra i centri storici di Malesco, Finero e Zornasco e giunge fino all'Alpe Straolgio. Il Comune di Malesco è da sempre legato alla pietra e al lavoro degli scalpellini. Anche il paesaggio circostante è dominato dalla presenza di questo elemento, basti pensare alle marmitte glaciali della Cascata della Loana, scavate nella roccia, o ai giacimenti di Pietra Ollare e di Marmo. Antichi alpeggi e luoghi di culto testimoniano il legame che da lungo tempo l'uomo ha con la pietra e che è documentato sin dalla preistoria da coppelle scavate nei massi. Anche nell'architettura la pietra è il materiale dominante, dai muri delle case ai tetti, dai balconi alle grondaie.
Tutta la zona è storicamente legata all'utilizzo, in particolare, della pietra ollare: è un materiale facilmente lavorabile ed eccezionalmente resistente al calore, tanto da diventare fondamentale per la produzione di camini, stufe e delle tipiche pentole di pietra, ma anche per la fabbricazione di elementi architettonici.
Tra i numerosi luoghi che costituiscono l'ecomuseo vale la pena ricordare il Museo del Parco Nazionale della Val Grande, dedicato proprio alla Pietra Ollare e ai suoi molteplici utilizzi. Interessanti sono anche l'antico Mulino dul Tac e il Lavatoio Storico.
Per approfondimenti: http://ecomuseomalesco.it/

ECOMUSEO DEL GRANITO DI MONTORFANO

Ecomuseo del Granito

L’Ecomuseo del Granito coinvolge il territorio mergozzese e i suoi dintorni, dove spicca il rilievo del Montorfano. In questo massiccio isolato di granito bianco sono evidenti le attività di escavazione che da vengono attuate da almeno quattro secoli: la roccia che lo costituisce infatti è particolarmente sana e compatta, adatta alla coltivazione lapidea. Il massiccio del Montorfano fa parte dei cosiddetti "Graniti dei Laghi", formatisi tra i 295 e i 282 milioni di anni fa circa, nel Permiano.
Una delle più belle testimonianze dell'utilizzo di questo materiale sono le fortificazioni della "Linea Cadorna" ma la presenza dell'uomo in questa zona è testimoniata sin dall'età della pietra: alcuni reperti risalenti a questo periodo sono conservati nel Civico Museo Archeologico. Visitare il territorio dell'Ecomuseo permette di comprendere come la vita umana sia stata profondamente condizionata dalle risorse del territorio e come nel tempo, a sua volta, l'uomo lo abbia modificato con le sue attività.
Tra i vari punti di interesse uno dei più suggestivi è il borgo di San Giovanni, edificato secondo le tipologie edilizie tradizionali e circondato da terrazzamenti a coltivo. Qui l'omonima chiesetta rappresenta una bella testimonianza del romanico locale.
Tratto da: www.ecomuseogranitomontorfano.it

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Parco Nazionale Val Grande
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